ll Monte Nieddu, la cui Punta Maggiore raggiunge i 971 m, all'estremità del complesso granitico dei Monti di Alà. Da qui inizia l'unica vera catena montuosa della Sardegna, che scende trasversalmente fino all'alto Oristanese formando una sorta di divisione tra il Nord e Sud.
Questa è una sub regione fra le più aspre e isolate dell'isola, di affascinante interesse. Vi si trovano ancora grandi leccete, sugherete e macchie che ospitano mammiferi e rapaci.
In passato, fin quasi alla fine dell'Ottocento, prima cioè che gli alberi venissero ridotti in carbone dai taglialegna toscani, era celebre per le sue foreste pressoché impenetrabili, costituite da boschi secolari di lecci, ginepri ed altre essenze arboree.
Sorgente di Sos Pantamos, alla fine della strada asfaltata per Monte Nieddu. A 8 Km da Padru.
Vista del centro di Padru dalla cima nord di Monte Nieddu
Sulla montagna era presente anche il tasso (Taxus baccata) che formava dei veri e propri boschi. Il tasso è conosciuto volgarmente come "albero della morte", perché secerne un'essenza fortemente tossica. Questo tipo di albero produce un legno da opera durissimo e di grande pregio, da sempre utilizzato nella zona di San Teodoro per la realizzazione di mobili ed altri arredi.
Attualmente sulla montagna, a qualche centinaio di metri dalla vetta, si trova un relitto dell'antico bosco: gli alberi superstiti di tasso sono ormai pochi, sufficienti comunque a darci un'idea dell'eccezionale patrimonio arboreo del massiccio del Monte